Cosa è il bartering?
Il baratto può diventare la leva finanziaria del futuro? Lo scrittore di questo articolo non lo reputa verosimile e pur tuttavia apprezza le soluzioni che il mercato sperimenta e offre in periodi di crisi, di mancanza di liquidità, di rigidità degli istituti di credito.
Ma cosa si intende per bartering?
Lo scambio merci e servizi alla base del bartering, letteralmente baratto, fa riferimento alla pratica di scambio multilaterale o bilaterale di merci/servizi. Sarebbe a dire: non si cede una merce in cambio di una somma di denaro, ma si cede una merce in cambio di un’altra merce. Ed é sempre così nel bartering? No. Ci sono forme di bartering o di compensazione totale, laddove a merce o servizio segue merce o servizio, ma ci sono anche forme miste per le quali un’azienda, in cambio di una merce o di un servizio, cede una merce e/o un servizio ma anche un corrispettivo monetario.
Il bartering non è un fenomeno nuovo, naturalmente, e non solo perché il baratto è sempre esistito, ma perché si è fatto uso del bartering anche in tempi recenti, nell’ambito dello scambio di materie prime o di servizi e prodotti per lo più tecnologici, tra grosse aziende in altrettanto grosse operazioni internazionali. La novità, oggi, è che il bartering si sta affermando sempre di più tra piccole e medie imprese che non hanno sufficiente liquidità da investire o per le quali le linee di credito sono pressoché esaurite. Si pensi alla pratica del cambio merci pubblicitario, ovvero allo scambio tra eccedenze di magazzino e servizi pubblicitari.
Quali sono i vantaggi e i pericoli di questo sistema?
Si è già detto: lo scambio merci e servizi alla base del bartering ha il vantaggio di fornire ad un’azienda l’opportunità di ottenere una merce o di usufruire di un servizio senza indebitarsi, senza richiedere una linea di credito, senza incidere sul bilancio. L’aspetto finanziario della transazione, dunque, è ciò che rende questa pratica così appetibile, specie nei contesti di mercato attuali. Più facile a dirsi che a farsi, tuttavia. Ciò che non bisogna perdere di vista è la reale fattibilità dello scambio, che è reso affidabile solo laddove ci si rivolga ad un intermediario che fornisca le opportune garanzie. Rispetto a cosa? Pur non parlando strettamente di solvibilità, poiché non è di denaro che si tratta, dobbiamo comunque parlare della capacità delle parti di assolvere al debito in termini di merce o di servizio promesso. Questione di controvalore, insomma. Affinché il sistema, cioè lo scambio di merci e servizi alla base del bartering, funzioni, bisogna che ci si accerti che le parti in causa offrano effettivamente una merce o un servizio nella quantità e allo standard di qualità promessi. Ma se le parti in causa, in quanto tali, hanno un evidente conflitto di interessi che li rende non adeguati a definire il valore della merce o del servizio offerto, una parte terza, al contrario, costituirà il polo di garanzia responsabile di valutare non solo il valore della proposta e della relativa controproposta, ma anche la possibilità che le parti in causa mantengano di fatto le promesse. Perché questo avvenga, spesso, tali intermediari vincolano le parti a stipulare un’assicurazione che renda l’operazione sicura blindando gli impegni di fornitura di entrambe le parti.
Cosa potrebbe andare storto?
Se un’azienda facesse affidamento alle opportunità di cambio merce già in fase di produzione, pianificando gli approvvigionamenti di merce proprio nell’ottica di produrre eccedenze di magazzino da dare in cambio di altre merci e servizi, se per qualche ragione lo scambio non dovesse andare in porto, la sovrapproduzione aziendale si convertirebbe subito in nuovo debito a cui l’azienda in difficoltà difficilmente potrebbe far fronte.
Ciò considerando, rendere produttiva questa pratica minimizzandone i pericoli, significa applicarla solo a certe precise condizioni, laddove, per dirne una, l’azienda non debba appositamente sovraprodurre ma generi in modo fisiologico scorte di magazzino. In poche parole, se le scorte di magazzino ci fossero comunque, con o senza il sistema del cambio merce, allora il rischio, almeno da questo punto di vista, verrebbe ridotto a zero. Ma i casi sono vari e da valutare singolarmente, sulla base delle condizioni del mercato di riferimento, delle aziende coinvolte, degli obiettivi da raggiungere.
Il bartering, insomma, è una leva finanziaria molto interessante e può costituire un’opportunità per le aziende in tempi di scarsa liquidità, ma deve essere gestita adeguatamente, attenzione a non trasformarla in un boomerang!”