La Roma di Pasolini: i luoghi della scrittura

Nato a Bologna nel 1922, Pier Paolo Pasolini si trasferisce a Roma all’età di 27 anni, instaurando con la città un intenso legame, uno dei più vividi e fruttuosi di sempre. Sin da subito, Pasolini cade vittima del fascino della capitale, che lo folgora con le rudi realtà dei suoi sobborghi, inesauribili fonti d’ispirazione per le sue composizioni letterarie, teatrali e cinematografiche.

Il Web, specialmente dopo il 40esimo anniversario della scomparsa dell’autore, fornisce innumerevoli spunti a chi è in cerca di un hotel a Roma per commemorare Pasolini, proprio nella sua “città divina”. La maggior parte degli itinerari disponibili si sviluppa tra palazzi, circoli e teatri frequentati dall’artista – si veda, ad esempio, questo articolo di Expedia – oppure fra le location filmiche di alcune delle sue opere più famose. Più difficile, invece, rintracciare i luoghi legati alla produzione scritta di Pasolini: citarle tutte è impossibile, ma ecco alcune tappe sacre per rivivere i momenti salienti delle sue grandi opere letterarie.

Piazza Mattei – Una delle piazza più amate dall’artista, che spesso vi si rifugiava in cerca di conforto e ispirazione. È a lei che lo scrittore dedica “Alì dagli occhi azzurri”, la splendida raccolta di racconti scritti tra il 1950 e il 1965, un periodo intenso per la scena letteraria nazionale, che qui trova uno dei suoi primi esperimenti prettamente realistici. Memorabili sono i versi che dipingono la piazza attraverso lo spirito dei suoi giovani frequentatori: “lucidi, follemente lucidi, sono l’unica cosa che sfugge alla presa del vento: penetrano la notte con la loro nudità.”.

Quartiere di Torpignattara – Questo quartiere della periferia romana, ubicato tra via Prenestina e via Casilina, fa da scenario a parte di uno dei lavori più forti e controversi di Pasolini: “Petrolio”. Si tratta del romanzo presentato dall’autore come “edizione critica di un testo inedito”, ispirato alla tragedia dello scandalo ENI, in cui venne assassinato Enrico Mattei. Alle ricostruzioni storiche – per alcuni alla base dell’omicidio dello stesso Pasolini – si sommano le affascinanti elucubrazioni filosofiche e politiche fuse in quell’amalgama speciale di cui sono intrise le opere pasoliniane, facendo di “Petrolio” il capolavoro incompiuto per eccellenza.

Quartiere di Quarticciolo – Uno dei sobborghi che hanno segnato maggiormente l’ideologia, la vita e la produzione pasoliniana. L’autore trascorreva qui molto tempo, introducendosi sempre più visceralmente nel vivo della cultura sottoproletaria, di cui ci ha restituito uno dei quadri più lucidi di sempre. Una tappa decisamente d’obbligo per chi vuole far rivivere l’artista cercando di comprenderlo più a fondo – per quanto possibile.