Alla caccia della… “caccia”: un viaggio alla scoperta del calcio storico fiorentino.

Chi ci è stato tra primavera ed estate lo sa: a giugno Firenze si trasforma. Gli amici fraterni diventano acerrimi avversari, il campanilismo raggiunge il suo apice e ovunque spuntano stendardi rossi, verdi, azzurri e bianchi. Tutto merito del calcio storico, disciplina a metà tra lo sport e la rievocazione in costume che in quel periodo monopolizza l’attenzione della città attraverso tre partite (due semifinali e una finale) che mischiano al loro interno calcio, rugby, wrestling e pugilato. Uno spettacolo non per tutti i palati, ma che vale senz’altro una visita: scoprite in questa guida qualcosa di più sul calcio fiorentino e sui suoi luoghi simbolo – che, ovviamente, è possibile visitare tutto l’anno!

Intanto due parole sul gioco. Le partite durano 50 minuti e vengono disputate da 54 giocatori, detti calcianti, divisi in due team da 27. Come in tante discipline vince la squadra che fa più punti, chiamati cacce: per farne una è necessario gettare la palla – in qualunque modo – dentro una rete bassa e lunga posta ai due lati inferiori del campo, evitando le “energiche” attenzioni delle difese. Il calcio storico viene praticato in città almeno dal XIV secolo; il torneo principale si svolge tradizionalmente in piazza Santa Croce per omaggiare la partita più famosa di sempre, datata febbraio 1530. All’epoca, la giovane repubblica fiorentina lottava contro l’assedio delle truppe di Carlo V, inviato dal Papa per restaurare il dominio mediceo; gli abitanti, pur stremati da mesi di ristrettezze, non rinunciarono tuttavia a festeggiare il carnevale, e per schernire i soldati organizzarono un incontro di calcio appunto in Santa Croce, che era perfettamente visibile dalle colline che ospitavano le truppe. Al netto della sua importanza per il calcio storico, la piazza è un must di ogni viaggio a Firenze, grazie anche alla sua bellissima basilica (dove riposano, tra gli altri, Galileo e Michelangelo) e a notevoli edifici quali Casa Chiavacci e Palazzo Borghini.

Ogni anno sul campo di gioco si sfidano i rappresentanti più “arcigni” dei quattro quartieri storici di Firenze. Il primo è Santa Maria Novella (colore rosso): prende il nome dell’omonima basilica, costruita a partire dal XIII secolo secondo il progetto di Leon Battista Alberti. Siamo nella zona nord del centro: tra gli edifici maggiormente degni di nota è impossibile non citare il Teatro Comunale e la Fortezza da Basso. Il secondo è San Giovanni (colore verde), così chiamato per via del battistero, citato da Dante nella Commedia: è una zona molto amata dai turisti, anche per via della presenza della cattedrale di Santa Maria del Fiore, la terza chiesa più grande d’Europa. Poi c’è Santa Croce (colore azzurro): anche in questo caso è una basilica a dare il nome al quartiere, che come abbiamo accennato è anche sede della piazza in cui tradizionalmente si incontrano le squadre. Per ultimo troviamo invece Santo Spirito (colore bianco): oltre alla basilica omonima, realizzata da Brunelleschi, da queste parti è possibile visitare Palazzo Guadagni, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli.

Curiosi di assistere a una partita di calcio fiorentino? Vi consigliamo in primo luogo di prenotare il vostro alloggio in anticipo: in quanto a hotel Firenze è ben fornita, ma a giugno la domanda sale e vi conviene dunque farvi trovare pronti. Per quanto riguarda l’acquisto dei tagliandi, potete provvedere online visitando il sito apposito. Non ci resta che augurarvi buona caccia… al biglietto!